16 research outputs found

    What lessons to draw from multiple regional case studies: between comparability and specificity

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    Abstract This paper, presented at the Sixth European Conference on Evaluation of Cohesion Policy (Warsaw, 30 November-1 December 2009), addresses the specific case of regional case studies, i.e., case studies concerned with the effects of a SF programme implemented in a region. In the following, we draw on the concrete experience of the ex post evaluation of ERDF in 2000-06 (in particular Work package 4 Structural Change and Globalisation hereafter WP4) and other evaluations to review a set of principles that could help solve the dilemma between promoting specificity and making possible comparison and generalisation intrinsic to multiple case studies. The paper distinguishes three stages at which specific steps can be taken to ensure the final comparability and generalisation of findings: selection phase, implementation of the cases on the ground, and synthesis and generalisation. The intention is here to be deliberately concrete and useful, providing pragmatic solutions.Case study, Cohesion Policy

    From scientific experiments to innovation : impact pathways of a Synchrotron Light Facility

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    Research infrastructures are commonly used by scientific and industrial communities to conduct research and experiments which translate in the creation of new knowledge. This knowledge may generate different outcomes (e.g. publications, patents, etc.) and find applications in different sectors and domains, ultimately triggering innovation developments. However, the pathway from knowledge creation to innovation is complex: it is split among different players, from the scientific community to industrial actors (even those not directly involved in the experiments) and may take time and significant investments. The objective of this paper is to assess innovation impacts arising from a Research Infrastructure and specifically tracing and describing the pathways according to which these impacts may materialize. The example used is the ALBA Synchrotron Light source facility located in Barcelona and in operation since 2012. The paper builds on the evidence collected through two surveys to direct and indirect users of ALBA (overall 384 questionnaires collected), in-depth interviews as well as an analysis of patents' citations. It draws from a pilot exercise carried out in the framework of the Horizon 2020 Ri-Paths project. It contributes to the broader discussion on the socio-economic impact assessment of Research Infrastructures and relevant methodologies and metrics

    Strategy for the treatment and follow-up of sinonasal solitary extramedullary plasmacytoma: a case series

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    Extramedullary plasmacytoma is a rare neoplasm characterized by monoclonal proliferation of plasma cells outside bone marrow. It accounts for 4% of all non-epithelial sinonasal tumors. According to the literature, radiotherapy is the standard therapy for extramedullary plasmacytoma. However, the conversion rate of extramedullary plasmacytoma to multiple myeloma is reported to be between 11 and 33% over 10 years. The highest risk of conversion is reported during the first 2 years after diagnosis, but conversion has been noted up to 15 years after diagnosis. Once conversion to multiple myeloma is complete, less than 10% of patients will survive 10 years

    Eccient evaluation of disjunctive logic programs

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    Dottorato di Ricerca in Matematica ed informatica, XX Ciclo,a.a.2007-2008Agli inizi degli anni ‘80, Jack Minker propose di accrescere la potenza della programmazione logica consentendo l’utilizzo della disgiunzione nelle teste delle regole e specificando come l’assunzione di mondo chiuso potesse essere estesa al linguaggio risultante, chiamato Programmazione Logica Disgiuntiva (DLP) [Minker, 1982; 1994]. Pi`u tardi, Michael Gelfond e Vladimir Lifschitz fornirono una semantica per la DLP, detta Answer Set Semantics [Gelfond and Lifschitz, 1991], che ha ricevuto larghi consensi nella comunit`a scientifica ed `e ora generalmente adottata per la DLP (detta anche Answer Set Programming – ASP). In accordo a tale semantica un programma logico disgiuntivo pu`o avere pi`u modelli alternativi (ma anche nessuno) ognuno corrispondente a una possibile visione del mondo rappresentato dal programma. Il linguaggio per la rappresentazione della conoscenza DLP `e molto espressivo in un senso matematicamente preciso; la DLP pu`o rappresentare ogni problema nella classe di complessit`a §P 2 (NPNP ) [Eiter et al., 1997b]. Dunque, sotto assunzioni ampiamente accettate, la DLP risulta strettamente pi`u espressiva della programmazione logica normale (senza disgiunzione), la cui espressivit`a `e limitata alle propriet`a decidibili in NP. L’espressivit`a della Programmazione Logica Disgiuntiva, ha importanti implicazioni pratiche, poich`e esistono problemi che possono essere rappresentati tramite un programma logico disgiuntivo, ma che non `e possibile esprimere con programmi logici senza disgiunzione, considerata la loro complessit`a [Eiter et al., 1997b]. Inoltre, la disgiunzione consente di rappresentare in modo pi`u semplice e naturale problemi di classi di complessit`a pi`u bassa. La DLP, con la Answer Set Semantics, `e oggi ampiamente riconosciuta come uno strumento potente per la rappresentazione della conoscenza e il ragionamento di senso comune [Baral and Gelfond, 1994; Lobo et al., 1992; Wolfinger, 1994; Eiter et al., 1999; Gelfond and Lifschitz, 1991; Lifschitz, 1996; Minker, 1994; Baral, 2002]. L’elevata complessit`a della DLP ha scoraggiato per molti anni la realizzazione di sistemi che implementassero tutte le caratteristiche di tale linguaggio. Dopo alcuni anni di ricerca sia teorica che algoritmica, oggi esistono diversi sistemi che supportano la DLP o parte di essa. Oltre ai sistemi di programmazione logica (non disgiuntivi) Smodels [Simons et al., 2002] e ASSAT [Lin and Zhao, 2002], sono disponibili anche alcuni sistemi di programmazione logica (disgiuntiva): DLV [Leone et al., 2006], GnT [Janhunen et al., 2003], and cmodels-3 [Lierler, 2005]. 3 In questa tesi ci concentriamo sul sistema DLV, che `e riconosciuto essere lo stato dell’arte della Programmazione Logica Disgiuntiva. DLV `e ampiamente sfruttato in tutto il mondo sia a scopo di ricerca che didattico. Per esempio, `e stato impiegato al CERN, il Laboratorio Europeo di Fisica delle Particelle di Ginevra, per un’applicazione di Basi di Dati deduttive che coinvolge la manipolazione di conoscenza complessa su basi di dati di grandi dimensioni. La compagnia polacca Rodan Systems S.A. sfrutta DLV in uno strumento per scoprire le manipolazioni dei prezzi e l’uso non autorizzato di informazioni confidenziali. Noi crediamo che la forza di DLV – la sua espressivit`a e l’ implementazione solida – lo renda attrattivo per tali applicazioni complesse. Anche dal punto di vista dell’efficienza, esso `e competitivo con i pi`u avanzati sistemi in quest’area come confermano i recenti confronti e valutazione delle prestazioni [Leone et al., 2006; Dix et al., 2003; Arieli et al., 2004], e i risultati della Prima Competizione di Sistemi Answer Set Programming http://asparagus.cs. uni-potsdam.de/contest/, in cui DLV `e risultato vincitore per le categorie DLP e MGS Competition (detta anche categoria “Royal”). Lo sviluppo di DLV `e iniziato nel 1996 al Politecnico di Vienna, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Austrian Science Funds (FWF); oggi, DLV `e oggetto di una cooperazione internazionale tra l’Universit`a della Calabria e il Politecnico di Vienna. Il presente lavoro di tesi `e incentrato sullo studio della Programmazione Logica Disgiuntiva e l’ottimizzazione del sistema DLV, che implementa la DLP. I nostri studi hanno evidenziato che negli ultimi anni, la disponibilit`a di sistemi DLP affidabili, ha indotto a sfruttare la DLP in diverse aree applicative, ma i sistemi attuali non sono sufficientemente efficienti per molte di queste applicazioni. Questo lavoro affronta questo aspetto, proponendosi di superare questa limitazione, migliorando l’efficienza dei sistemi DLP e del sistema DLV tramite il progetto e l’implementazione di nuove tecniche di ottimizzazione. I moduli della maggior parte dei sistemi DLP operano su un’istanziazione ground del programma in input, cio`e un programma che non contiene alcuna variabile, ma `e semanticamente equivalente all’input originale [Eiter et al., 1997c]. Ogni programma P in input, inizialmente sottoposto alla cosiddetta procedura di istanziazione (detta anche istanziatore) che calcola, a partire da P, un programma ground P0 semanticamente equivalente. Poich`e questa fase pu`o essere molto costosa, avere un buon istanziatore `e un aspetto cruciale dei sistemi DLP. La ragione `e dovuta al fatto che ogni atomo di ciascuna regola pu`o essere istanziato utiliz4 zando ogni costante dell’Universo di Herbrand del programma, con una evidente esplosione esponenziale. L’istanziatore dovrebbe essere in grado di produrre un programma ground P0 avente gli stessi answer set di P e tale che: (i) P0 sia calcolato efficientemente da P, e (ii) P0 sia il pi`u piccolo possibile, e quindi possa essere valutato pi`u efficientemente da un solver DLP. Alcune applicazioni della DLP in aree emergenti come la gestione della conoscenza e l’integrazione delle informazioni, in cui devono essere processate grandi quantit`a di dati, hanno reso evidente la necessit`a di migliorare significativamente gli istanziatori DLP. La nostra attenzione `e stata rivolta al modulo di instanziazione di DLV, investigando nuove possibili direzioni per aumentarne l’efficienza. In particolare, in questa tesi, presentiamo due proposte per migliorare la procedura di istanziazione: ² Una nuova tecnica di Backjumping per l’istanziatore di DLV e ² Nuove tecniche di Indicizzazione per l’istanziatore di DLV Di seguito descriviamo brevemente queste due linee di ricerca. Backjumping. Proponiamo di sfruttare tecniche di backjumping che riduce la taglia del programma ground generato e ottimizza il tempo di esecuzione necessario a produrlo. In particolare, data una regola r che deve essere resa ground, tale algoritmo sfrutta informazioni semantiche e strutturali su r, per calcolare efficientemente le istanze ground di r, evitando la generazione di regole “inutili”. Cio`e per ogni regola r si calcola solo un sottoinsieme rilevante delle sue istanze ground, preservandone la semantica. Implementiamo questo algoritmo in DLV e conduciamo un’attivit`a di sperimentazione su un’ampia collezione di problemi. I risultati sperimentali sono molto positivi: la nuova tecnica migliora sensibilmente l’efficienza del sistema DLV su molte classi di problemi. Indicizzazione. Proponiamo di adoperare tecniche di indicizzazione per migliorare le performance della procedura di istanziazione di DLV, cio`e tecniche per il progetto e l’implementazione di strutture dati che permettano di accedere pi`u efficientemente a grandi datasets. In particolare, adattiamo al nostro contesto, una tecnica classica di indicizzazione sul primo argomento e proponiamo una strategia 5 di indicizzazione “on demand” in base alla quale gli indici non sono predeterminati, ma piuttosto vengono calcolati su un argomento qualsiasi durante la valutazione (e solo se sfruttabili). In pi`u definiamo due euristiche che possono essere usate per stabilire l’argomento pi`u appropriato da indicizzare, quando esistono diverse possibilit`a. Inoltre, implementiamo le tecniche di indicizzazione proposte in DLV e confrontiamo sperimentalmente le nostre strategie su una collezione di problemi provenienti da diversi domini comprese anche istanze di problemi reali. Il quadro generale risultante dagli esperimenti `e molto positivo: - Tutte le tecniche proposte e testate permettono di ottenere notevoli miglioramenti per l’esecuzione dell’istanziazione. - Lo schema di indicizzazione on demand d`a risultati migliori rispetto al classico schema sul primo argomento in un numero maggiore di casi e le performance migliorano particolarmente quando viene utilizzata una buona euristica. In definitiva, i metodi proposti migliorano sensibilmente l’efficienza dell’ istanziatore di DLV, consentendo l’utilizzo del sistema anche in applicazioni dataintensive. Comunque, per verificare ulteriormente la potenza del nuovo istanziatore conduciamo una profonda analisi sperimentale per confrontarlo con gli altri due pi`u popolari istanziatori, Lparse [Niemel¨a and Simons, 1997; Syrj¨anen, 2002] e GrinGo [Gebser et al., 2007b]. L’analisi conferma che, il nuovo istanziatore ha performance migliori degli altri su tutti i problemi testati, mentre il vecchio mostra performance simili agli altri. I risultati presentati in questa tesi sono rilevanti anche per altri due aspetti: da una parte, l’istanziatore di DLV pu`o essere sfruttato proficuamente da altri sistemi che non hanno un istanziatore proprio, per esempio ASSAT [Lin and Zhao, 2002] e Cmodels [Lierler and Maratea, 2004; Babovich, since 2002]. Infatti, questi sistemi possono usare DLV per ottenere il programma ground (lanciando DLV con l’opzione “-instantiate”), e poi applicare le proprie procedure per la valutazione del programma ground; d’altra parte, tutti i metodi proposti sono abbastanza generali e quindi, possono essere facilmente adattati per essere integrati nella fase di calcolo di altri istanziatori. In realt`a la nostra tecnica di backjumping `e stata gi`a integrata in altri due istanziatori, GrinGo e FO+ [Wittocx et al., 2008], con buoni risultati. Le buone performance di GrinGo in alcuni degli esperimenti condotti, infatti, sono dovuti all’utilizzo della nostra tecnica. 6 I principali contributi della tesi possono essere riassunti come segue: 1. Studiamo la DLP, la sua complessit`a e il suo utilizzo per la rappresentazione della conoscenza e il ragionamento non monotono. 2. Progettiamo un nuovo metodo, basato su una tecnica di backjumping, che consente di ridurre sia la taglia dell’istanziazione dei programmi DLP che il tempo necessario per generarla. Implementiamo il metodo proposto in DLV e conduciamo un’attivit`a di sperimentazione. 3. Definiamo due nuove strategie di indicizzazione, per ottimizzare il tempo di istanziazione di DLV. Inoltre, implementiamo il metodo proposto nel sistema DLV ed effettuiamo un’analisi sperimentale. 4. Confrontiamo l’istanziatore di DLV con altri due istanziatori, Lparse e GrinGo e discutiamo i risultati.Università della Calabri

    Cultural Effects at CERN

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    This report summarises the results of the impacts of cultural and outreach activities carried out at CERN. This report demonstrates the robustness of findings of previous studies by validating them using additional information and most recently updated data. Specifically, the following communication channels were investigated in details: - YouTube social media platform for videos, - CERN, LHC and related experiments’ websites, - Social media for fast one to many communication (e.g. Facebook, Instagram, Twitter), - Travelling and permanent exhibitions. For each channel, CERN cultural products relating to the LHC/HL-LHC programme were analysed in detail and their economic values were assessed through quantification of the impacts on the user community. Benefits were estimated by applying the “willingness to pay” method of on-site and “virtual” CERN visitors. Findings from this analysis confirm that cultural activities generate significant amounts of positive impacts for individuals. The single largest impact is achieved via videos, as the results of the YouTube platform reveal. This impact is amplified by cross-linking multimedia material on social media and websites. While web-based impacts are generated through large amounts of consumers, exhibitions generate impact by capturing the attention of visitors for longer time periods

    The Value of Human Capital Formation at CERN

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    This report summarises the results of the impacts of training that Early Career Researchers (ECR) experience during their activity in CERN’s LHC/HL-LHC programme. The report focuses on demonstrating the robustness of the findings by validating them using additional information such as the experience gained with an initial survey in the frame of the CERN Alumni Network , a survey carried out with the leaders of those teams in CERN projects that form the frame for the training activities, salary surveys in the domain of physics and salary databases. The findings lead to the following conclusions: • An experience-based learning process at Research Infrastructure is instrumental in creating skills that are needed by economy. • The study confirmed both quantitatively and qualitatively the impact of training in a CERN accelerator project in the form of a 5% to 13% salary premium for ECRs, depending on the level of higher education and technology field. • The salary premium for ECRs involved in CERN projects is much higher in case of additionally acquired competencies - beyond the project technical domain - such as data analysis and software development skills for physicists and engineers
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